A tutti i Frati Loro proprie sedi
La penitenza, in quando esodo e conversione, è una disposizione del cuore che esige manifestazioni esterne nella vita quotidiana alle quali deve corrispondere una vera trasformazione interiore (Cost. 110,1).
Carissimi Fratelli, il Signore sia con voi.
La Chiesa nella solennità dell’Epifania, dopo la proclamazione del Vangelo, annuncia il giorno della celebrazione della Pasqua con queste parole: Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: le Ceneri, inizio della Quaresima, l’Ascensione, la Pentecoste”.
È un annuncio sobrio e solenne nello stesso tempo che dice la bellezza della vita cristiana, che scandisce il tempo dell’uomo. Il cammino quaresimale è orientato verso la Pasqua, ha inizio con l’austero segno dell’imposizione delle ceneri.
Come l’antico Israele ripercorriamo il cammino del deserto, luogo di prova, ma anche di intimità con Dio. Mettiamoci in cammino con Gesù che sale a Gerusalemme (Mt 20,18). Attrezziamoci di tutto ciò che è necessario e liberiamoci da tutto ciò che rallenta il nostro cammino.
Imponendoci le ceneri benedette, chi presiede la celebrazione ci dirà: Convertitevi e credete al Vangelo. È il comando di Gesù all’inizio della sua predicazione, programma che riassume il compito al quale, durante la Quaresima, bisogna mettere la massima attenzione. È un richiamo alla sincerità radicale, un lieto messaggio di liberazione e libertà da tutto ciò che è apparenza e ipocrisia, egoismo ed eccesso, superbia e indifferenza.
L’imposizione delle ceneri racchiude un messaggio trascendente. Non è solamente simbolo della nostra caducità, è soprattutto un segno di rinnovamento e di vita che comincia. Con l’imposizione delle ceneri iniziamo il cammino verso la Pasqua, annullando nella cenere della conversione l’uomo vecchio nascerà l’uomo nuovo con Cristo risorto.
La cenere che ci viene fatta cadere sul capo è già cenere di risurrezione. Come il chicco di grano che muore nella terra e germoglia, come il fango di Adamo si convertì in essere vivente grazie al soffio vitale di Dio, così il nostro fango di oggi, per la forza dello Spirito che risuscitò Gesù dal sepolcro, è destinato alla vita nuova della Pasqua.
Il cammino penitenziale conduce alla conoscenza esperienziale del Maestro e alla “configurazione a Cristo Crocifisso e Risorto”.
Ecco cosa dice la Costituzione Apostolica Paenitemini di San Paolo VI: Seguendo perciò il divino Maestro, ogni cristiano deve rinnegare se stesso, prendere la propria croce, partecipare ai patimenti di Cristo; trasformato in tal modo in una immagine della sua morte, egli è reso capace di meritare la gloria della risurrezione. Seguendo inoltre il Maestro, dovrà non più vivere per se stesso, ma per colui che lo amò e diede se stesso per lui, e dovrà anche vivere per i fratelli, dando compimento “nella sua carne a ciò che manca alle tribolazioni di Cristo” […] capo del suo corpo che è la Chiesa.
Iniziamo il cammino quaresimale come esercizio pratico di vita cristiana, di ascolto della Parola, di conversione al Signore e all’amore per i fratelli. Ė un tempo di conversione in cui siamo chiamati a rinnovare la nostra fede e l’impegno di fedeltà alla professione dei consigli evangelici. I consigli evangelici nella vita di Cristo significano amore totale, perfezione d’amore, totale donazione di se stesso e parte integrante dell’annullamento che culminò nella morte in croce. I consigli evangelici oltre ad essere amore sono pedagogia per l’amore.
Papa Francesco nel messaggio di quest’anno ci invita a percorrere il cammino quaresimale facendo memoria di Colui che umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce. È un cammino che sta tutto sotto la luce della Risurrezione, che anima i sentimenti, gli atteggiamenti e le scelte di chi vuole seguire Cristo.
Il nostro padre Francesco cominciò a fare penitenza quando andò a vivere tra i lebbrosi e usò misericordia con loro e poco dopo uscì dal secolo. La conversione si traduce, per Francesco, nell’uscire dal mondo del peccato per passare ad abitare nel mondo di Dio.
Le nostre Costituzioni ci offrono i tratti essenziali della vita rinnovata di Francesco: Con grande fervore di spirito e gaudio della mente impostò la sua vita secondo le beatitudini del Vangelo, predicò incessantemente la penitenza, animando gli uomini con l’opera e la parola a portare la croce di Cristo, e volle che i suoi frati fossero uomini di penitenza. (109,5).
L’itinerario penitenziale di Francesco diventi caratteristica peculiare per la nostra vita: Lo spirito di penitenza in una vita austera è caratteristica peculiare del nostro Ordine; noi infatti, sull’esempio di Cristo e di san Francesco, abbiamo scelto la via stretta del Vangelo (Cost.109,6).
Affidiamoci all’intercessione di Maria la madre del Consacrato del Padre e madre nostra con le parole dell’invocazione che concludono l’Esortazione Apostolica postsinodale di San Giovanni Paolo II:
Tu che hai fatto la volontà del Padre, pronta nell’obbedienza, coraggiosa nella povertà, accogliente nella verginità feconda, ottieni dal tuo divin Figlio che quanti hanno ricevuto il dono di seguirlo nella vita consacrata lo sappiano testimoniare con una esistenza trasfigurata, camminando gioiosamente, con tutti gli altri fratelli e sorelle, verso la patria celeste e la luce che non conosce tramonto. Amen.
Carissimi, vi accompagniamo con la nostra fraterna preghiera e su tutti voi invochiamo la benedizione del Signore.
Dalle Curie Provinciali 16.02.2021
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