«La Fede come dono da riconoscere, accogliere e vivere». Esercizi spirituali – Caltagirone 11-15/7/2022

«La Fede come dono da riconoscere, accogliere e vivere». Esercizi spirituali – Caltagirone 11-15/7/2022

Nei giorni 11-15 luglio 2022 i frati della nascente Provincia cappuccina di Sicilia abbiamo vissuto a Caltagirone, Hotel Villa Sturzo, un corso di Esercizi Spirituali predicato da Mons. Calogero Peri Vescovo di Caltagirone. Il tema del corso era: «La Fede come dono da riconoscere, accogliere e vivere»

Nella prima meditazione, Mons. Peri ci ha invitato a impostare in maniere “spirituale” e non “religiosa” la nostra vita. L’impostazione religiosa è “fare qualcosa per Dio”; l’impostazione spirituale, invece è “riconoscere il dono di Dio”: «Dio agisce nella nostra vita quando l’uomo rinuncia ad agire». Ci ha invitati a “fare” quelle cose che permettono a Dio di realizzare le Sue opere. Ci ha poi invitati a riflettere su 2Cor 5,14 e soprattutto su Ef 3, ,8-21. In serata siamo andati a celebrare l’Eucarestia in Cattedrale e il Vescovo ci ha spiegato il senso spirituale di alcune opere ivi realizzate. Al termine Mons. Peri ci ha mostrato e spiegato brevemente la cappella dell’episcopio affrescata da M. I. Rupnik.

La mattina del secondo giorno Mons. Peri, a partire da Gv 15, 1-11, ci ha parlato della necessità di abitare in Dio; l’alternativa è il fallimento della nostra vita (vedi Gv 3,3). La vita spirituale è reciproca inabitazione: «Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me» (Gv 15,4).  La domanda fondamentale della nostra vita non è «perché vivo?», ma «Per chi vivo?». Per la celebrazione eucaristica ci siamo spostai nella Chiesa Madonna della Via dove il Vescovo ci ha mostrato il senso spirituale di alcune scelte architettoniche e dei mosaici ivi realizzati.

Nel pomeriggio, partendo dall’assunto che la vita di Fede è vita in Dio e appartiene a Dio, Mons. Peri ci ha invitato, attraverso la lettura meditata di Gen 121-9 e Eb 11, ad abbandonare tutto quello che è nostro perché è ostacolo alla vita in Dio. Al termine abbiamo condiviso in piccoli gruppi.

La mattina del 13 luglio, dopo averci detto che l’uomo è “viator”, in cammino Mons. Peri ha chiarito che ci sono diverse tipologie di cammino. Ciò che le caratterizza è la meta. Nell’Odissea si vagabonda per tornare al punto di partenza. L’uomo carnale desidererebbe sempre tornare “ai bei tempi antichi”. Noi siamo chiamati a fare un Esodo. Nell’Esodo si va verso “una meta altra” per non tornare più. La salvezza ci sta davanti. Chi si volta indietro si pietrifica (vedi la moglie di Lot a Sodoma e Gomorra). Anche per Abramo la promessa serve per avere un motivo per camminare, ma rimane sempre incompiuta (Eb 11, 39 -40). La storia della salvezza è unidirezionale. Se ci sembra ci stia portando al punto di partenza, lo fa ad un livello superiore. Nel cammino dobbiamo sempre guardare alla luce che abbiamo davanti. Anche le tenebre che incontreremo camminando col Signore, sono le “tenebre del tunnel”: più ti addentri, più ti avvicini alla luce. Le tenebre vanno attraversate (vedi Ap 7,14). Con Dio posso leggere in modo diverso la situazione di sofferenza e scoprirvi la luce (Gen 15,5). Ci siamo poi soffermati a leggere e meditare Gen 15, 1-20. A mezzogiorno abbiamo condiviso la mensa eucaristica nella cappella del Seminario.

Nel pomeriggio, a partire dalla meditazione di Gen 22,1-19, abbiamo affrontato il tema della prova, della verifica personale della propria fede. Ricordandoci che Dio vuole essere la ragione della noistra vita, Mons. Peri ci ha invitato ad identificare il nostro “Isacco”: quella cosa, quella relazione, che Dio “non può chiedermi”. Al termine abbiamo condiviso in piccoli gruppi.

Giorno 14 mattina il Vescovo Calogero ha introdotto le ultime tre meditazioni degli esercizi che riguardano l’Eucarestia. La scansione seguita prende l’avvio da tre espressioni che si trovano nei “vangeli della istituzione” (Mt 26; Mc 14; Lc 22): «Da te …»; «Dato per …»; «Date voi …». L’Eucarestia, infatti, è la fonte, dove impariamo a vivere, e il culmine, il vertice della vita cristiana: il dono di sé in Cristo. In questa prima meditazione sull’Eucarestia, a partire dall’espressione «Da te …» (Mt 26,18) abbiamo meditato sulla preparazione dell’Eucarestia ed in particolare sul “dove” si celebra l’Eucarestia: nella “città”, nella “casa” degli uomini. Al termine della meditazione, Mons. Peri ci ha regalato la prima delle sue Lettere Pastorali dedicate all’Eucarestia: «Da te … Il Vangelo della Pasqua e dell’Eucarestia nella nostra vita». Per la celebrazione Eucaristica ci siamo spostati al convento di Caltagirone dove, dopo avere venerato la tomba del servo di Dio P. Innocenzo Marcinò da Caltagirone, fr. Giorgio Tortorici ci illustrato le bellezze della chiesa e del museo. A pranzo abbiamo festeggiato il compleanno di fr. Marco.

Il pomeriggio, partendo dall’espressione «Dato per …» e dal racconto che San Marco fa dell’istituzione (Mc 14,12-21), ci siamo soffermati sul “quando” si celebra l’Eucarestia: nel tempo della notte e nella notte del tempo. Al termine il vescovo Calogero ci ha regalato la seconda sua Lettera Pastorale dedicata all’Eucarestia: «Dato per … Liturgia d’amore per la notte del tempo e della vita». In seguito abbiamo accolto il dono della Misericordia del Padre vivendo la celebrazione penitenziale.

La mattina del 15 si è aperta con la celebrazione Eucaristica nella cappella del Seminario. Nella meditazione, anticipandoci qualcosa della sua terza Lettera Pastorale sull’Eucarestia di prossima pubblicazione che partirà dall’espressione «Date Voi …», Mons. Peri ci ha presentato una sintesi della riflessione sui verbi della notte dell’Eucarestia: Si alzò …; Prese il pane …; Benedisse; Rese grazie; Spezzò il pane …; Date voi stessi …; Prendete; Mangiate; Bevete; Fate questo ….

Nella condivisione finale in assemblea, tutti abbiamo espresso al Vescovo Calogero il nostro ringraziamento per la profondità e semplicità con cui ci ha aiutati a ricentrare la nostra vita spirituale. Concludendo mons. Peri ci ha arricchito regalandoci altre due sue lettere pastorali: «Per un’altra via» e «Ave Maria Fonte d’Amore e Ponte di Dio».

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