Mons. Francesco Saverio Toppi (Vincenzo Toppi, 1925-2007), religioso cappuccino, arcivescovo di Pompei dal 1990 al 2001.
Giunto a Palermo come ministro provinciale su nomina generalizia nel 1971 padre Francesco Saverio, con il fascino della sua intensa ed autentica vita spirituale, seppe conquistare l’animo e la fiducia dei frati palermitani in un momento assai difficile della loro storia. Confermato nel successivo capitolo provinciale del 1974, ebbe modo di partecipare a Roma al capitolo generale del 1976 nel quale venne eletto definitore.
Nominato Arcivescovo prelato di Pompei il 13 ottobre 1990, ebbe modo di portare a compimento la sua ardentissima devozione mariana con gli scritti e l’attività pastorale fino al 7 aprile 2001. Morto a Nola il 2 aprile 2007, all’età di anni 82 e 66 di vita religiosa, riposa ora, secondo il suo desiderio, nella cripta del santuario “Maria Santissima del Rosario” di Pompei.
Mercoledì 2 aprile 2014, nel settimo anniversario della morte, ha preso il via la causa di beatificazione e canonizzazione. Nel santuario della Madonna del Rosario, alla presenza dei familiari, dei religiosi cappuccini, delle autorità di Brusciano (Na), sua città natale, e di Pompei, di amici e di numerosi fedeli, l’arcivescovo della città mariana Tommaso Caputo ha presieduto il rito per l’insediamento del Tribunale per la sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio mons. Francesco Saverio Toppi.
Ricordandone le numerose virtù ha affermato: «Si può bene applicare a questo umile vescovo cappuccino una eco del commento di Sant’Agostino al Salmo 1, che gli si adatta come il vero abito francescano cappuccino: “Questo uomo è come un albero che ha le sue radici in alto, che ha le sue radici in cielo e cresce dal cielo. Così appare perso sulla terra, sembra straniero sulla terra, ma in realtà ha le sue radici affondate nelle vere acque della vita”. Mons. Toppi veramente era un tale albero, che è cresciuto dall’alto, dalla comunione con Dio e così sembrava essere quasi esposto, quasi estraneo alla terra. E ha avuto visibilmente le radici dove sono le vere acque della vera vita e perciò vero maestro di vita interiore. (…) È stato un uomo di Dio che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, ne ha fatto Parola da vivere, Parola di vita».
Il postulatore generale dell’ordine dei cappuccini, padre Carlo Calloni, ha sottolineato l’umiltà di mons. Toppi ricordando che per sua espressa volontà è stato sepolto nella cripta del santuario per fare «da piedistallo al trono della Santissima Vergine». Egli non desiderava altro che dare Dio al mondo. Nascondersi, scomparire per far venir fuori Lui, così come fa Maria.
Nato: 26 giugno 1925
Vestizione: 2 ottobre 1940
Professione semplice: 2 ottobre 1941
Professione solenne: 7 luglio 1946
Ordinazione: 29 giugno 1948
Ordinazione episc. : 7 dicembre 1990